Punti luce in casa: quanti e come disporli per ottimizzare l’illuminazione in ogni stanza

Punti luce in casa: quanti e come disporli per ottimizzare l’illuminazione in ogni stanza

Più difficile di arredare casa? Illuminarla.

Perché la luce non è più solo funzionale, strumento che ci permette di compiere azioni quotidiane senza problemi. La luce è diventata molto di più: è elemento d’arredo, capace di mettere in risalto dettagli o ambienti interi, crea emozioni con atmosfere diverse a seconda dei nostri desideri, e infine influenza il nostro benessere.

Bisogna quindi scegliere bene come posizionarla e distribuirla in casa tramite i punti luce.

Cosa sono i punti luce in una casa?

Prima di cominciare, però, dobbiamo fare chiarezza su che cosa sono i punti luce. Solo se sappiamo che cosa sono, possiamo capire come disporli.

Il punto luce è un insieme di elementi, visibili e non.

La parte visibile del punto luce comincia dal comando, cioè l’interruttore fisico che premiamo per accendere e spegnere la luce, e termina nel corpo illuminante

La parte che invece non vediamo, perché interna alle pareti, è costituita dai cavi elettrici e dalle tubazioni che permettono il passaggio dell’energia elettrica.

Dunque, quando progettiamo l’illuminazione, dobbiamo pensare a come posizionare corpi illuminanti e interruttori.

Quanti punti luce si mettono in una casa?

Non c’è un numero fisso di punti luce da posizionare in ogni stanza, perché la loro quantità dipende da alcune precise variabili (che vedremo).

Possiamo però indicare il numero minimo di punti luce, stabilito dalla norma CEI 64-8, sotto il quale non si può scendere.

Secondo la norma, gli impianti elettrici di un’abitazione si possono classificare secondo 3 livelli: livello 1 (base), livello 2 (standard), livello 3 (domotico). In base a questi livelli, ecco il numero minimo obbligatorio di punti luce per ogni ambiente della nostra casa.

 

Livello 1
Livello 2
Livello 3
Per la maggior parte dei locali della casa (Camera da letto, soggiorno, studio…)
Superficie compresa tra gli 8 e i 12 metri quadri
1
2
2
Superficie compresa tra i 12 e i 20 metri quadri
1
2
3
Superficie maggiore di 20 metri quadri
2
3
4
Ingresso
1
1
1
Angolo cottura
1
1
Locale cucina
1
2
2
Lavanderia
1
1
1
Locale da bagno o doccia
2
2
2
Locale servizio (WC)
1
1
1
Corridoio
Lunghezza minore di 5 metri
1
1
1
Lunghezza maggiore di 5 metri
2
2
2
Balcone/terrazzo
Superficie maggiore di 10 metri quadri
1
1
1
Ripostiglio
1
1
1
Cantina/soffitta
1
1
1
Box auto
1
1
1
Giardino
Superficie maggiore di 10 metri quadri
1
1
1

 

Come organizzare i punti luce in casa?

Dopo avere individuato il numero minimo, vediamo come si organizzano i punti luce in casa, in modo da ottimizzare l’illuminazione di stanza in stanza.

Innanzitutto: non fare mai da soli, evitare sempre il fai da te. 

Per organizzare e posizionare i punti luce in ogni ambiente della casa abbiamo bisogno dell’aiuto di un professionista, come l’elettricista, supportato anche dall’intervento dell’architetto.

Poi, insieme ai professionisti, possiamo decidere come organizzare i punti luce, tenendo conto di cinque variabili fondamentali.

  • La funzione delle stanze.
  • La disposizione degli arredi.
  • L’equilibrio con la luce naturale.
  • Le nostre abitudini.
  • Il carattere degli ambienti.

La funzione delle stanze

Prima di tutto, dobbiamo stabilire quale funzione avrà ogni singola stanza: stabiliamo quale stanza sarà adibita a cucina, soggiorno, camera da letto singola o matrimoniale, bagno, ed eventuale studio. 

A seconda della tipologia di stanza, illumineremo gli spazi in modo differente, perché in ogni stanza faremo delle azioni diverse. 

La luce che ad esempio ci serve in cucina, per cucinare, è diversa dalla luce di cui abbiamo bisogno in camera da letto per rilassarci.

La disposizione degli arredi

Dopo aver stabilito la funzione di ogni stanza, pensiamo all’arredo.

Per organizzare i punti luce, abbiamo infatti bisogno di conoscere la posizione e l’ingombro degli arredi, per evitare che questi interferiscano fisicamente con interruttori e prese o mettano in ombra i corpi illuminanti.

Quindi teniamo a mente queste due domande per la disposizione dei punti luce:

  • Come saranno disposti i singoli elementi di arredo?
  • Quanto spazio occuperà ogni singolo elemento di arredo?

Equilibrio con la luce naturale

Trovare l’equilibrio con la luce naturale significa disporre i punti luce in base alle finestre, cioè in base a quanta luce naturale entra

In particolare, dobbiamo tenere conto di due caratteristiche delle finestre: l’orientamento e il numero.

Orientamento 

Come sono orientate le finestre? 

  • Se le finestre sono orientate a sud, avremo già di partenza una buona illuminazione naturale, quindi l’ambiente avrà bisogno di poche luci artificiali.
  • Al contrario, se in una stanza le finestre sono orientate a nord, tenderemo ad avere poca luce naturale che filtra, quindi dovremo rinforzare l’illuminazione con luci artificiali.

Numero

Quante finestre ci sono in una stanza?

  • Se in una stanza ci sono poche finestre, avremo bisogno di più luce artificiale, quindi di disporre più punti luce.
  • Se in una stanza, invece, ci sono molte finestre oppure una finestra molto ampia, come una vetrata, orientata magari verso sud, allora avremo bisogno di meno luce artificiale. Di conseguenza, avremo bisogno di disporre meno punti luce.

Le nostre abitudini

Un’altra variabile è la nostra routine quotidiana.

Le nostre abitudini influiscono direttamente sul posizionamento e la distribuzione dei punti luce in casa, perché a seconda delle azioni che compiamo in ogni stanza, che sia cucina, soggiorno, bagno, camera da letto, corridoio o studio, nei diversi momenti della giornata abbiamo bisogno di un’intensità di luce specifica.

Come facciamo a scoprire di quanta luce abbiamo bisogno?

Ci può essere d’aiuto questo metodo pratico: facciamo almeno tre sopralluoghi in 3 momenti diversi della giornata, in particolare nei momenti in cui la luce naturale cambia. Potrebbero essere, ad esempio, il mattino, il primo pomeriggio, il tardo pomeriggio o il crepuscolo e la sera. In questi sopralluoghi ricostruiamo i nostri spostamenti e le azioni che compiamo ogni giorno, perché solo in questo modo possiamo accorgerci di quanta luce abbiamo bisogno.

Questo è ancora più vero durante le ore serali, quando c’è pochissima luce, perché è molto probabile che individueremo nuovi punti luce che non avevamo tenuto in considerazione durante il giorno, quando la luce naturale illuminava gli ambienti.

Facciamo anche tre esempi pratici: immaginiamo di dover organizzare e disporre i punti luce in camera da letto, in cucina e in corridoio.

Camera da letto

Solitamente, in camera da letto, si posiziona un punto luce per l’illuminazione centrale e altri due ai lati del letto, sopra i comodini, se la camera è matrimoniale.

Siamo però sicuri che siano abbastanza? E se abbiamo una cabina armadio, ad esempio? Ragioniamo anche su come illuminare questi locali.

Cucina

In cucina ragioniamo su quali azioni facciamo per preparare un pasto e cominciamo a porci qualche domanda: servono delle barre o strisce LED sotto i pensili per illuminare meglio il piano di lavoro?

Oppure, abbiamo una dispensa? Se sì pensiamo a quanto sia utile illuminarla.

Corridoio

Pur non essendo una stanza ma una zona di passaggio, anche il corridoio ha bisogno di essere illuminato, quindi chiediamoci: quanto è buio? Se è senza finestre, possiamo optare per più punti luce, invece di uno soltanto, ad esempio.

 

Il consiglio finale è quindi questo: spostiamoci in ogni ambiente, dalle singole stanze alle zone di passaggio, e compiamo i gesti che facciamo tutti i giorni, tenendo presente anche gli spazi in cui ci muoviamo per prendere, riporre o spostare oggetti, come ad esempio la cabina armadio, o anche pensili e dispense. Facciamo questi sopralluoghi sempre accompagnati da un professionista, come l’elettricista, in almeno 3 momenti diversi della giornata, negli orari in cui la luce cambia.

Il carattere degli ambienti

Infine, quale carattere vogliamo dare agli ambienti? 

I punti luce possono essere distribuiti in modo funzionale, per permettere alle luci di illuminare spazi precisi, dove compiamo azioni abituali e necessarie:

  • al centro del soffitto di ogni stanza, per creare una luce diffusa che illumini l’intero ambiente.
  • All’ingresso, per illuminare bene lo spazio quando entriamo e usciamo di casa.
  • Sui piani di lavoro in cucina, per vedere bene gli alimenti, i fornelli e gli strumenti che maneggiamo, evitando di farci male.
  • Sul tavolo da pranzo.
  • Sopra i comodini in camera da letto, per recuperare oggetti, libri, occhiali, e tutto ciò che appoggiamo lì sopra.
  • Sopra o intorno lo specchio del bagno, per illuminare in modo perfetto il nostro viso, quando siamo lì davanti.
  • In tutti gli spazi molto bui, dove la luce naturale proprio non arriva, come pensili e dispense, ma anche ripostigli o cabine armadio.

In casa, però, non abbiamo bisogno solo di luci funzionali, perché le stanze hanno bisogno anche di carattere, di luci che creino atmosfere per il nostro benessere fisico e psicologico.

Possiamo quindi posizionare e distribuire i punti luce in modo che creino diversi scenari di luce. Chiediamoci quindi che atmosfera vogliamo creare in quel determinato ambiente o punto della stanza e, con l’aiuto di un professionista, disponiamo i punti luce tenendo conto anche di questo aspetto.

 

Capire quanti punti luce servono per illuminare al meglio ogni stanza e come distribuirli in base alla funzione di ogni ambiente e alla disposizione degli arredi non è facile. Così come non è facile trovare il giusto equilibrio con la luce naturale, calibrare in base alle nostre abitudini e al carattere che vogliamo dare agli ambienti. Illuminare casa, così come arredarla, richiede tempo, attenzione e cura.

Qui puoi chiedere l’intervento di un professionista, che ti aiuterà a posizionare e distribuire i punti luce in casa.

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