Prova dei differenziali: come rendere più sicure la casa e l’azienda con il test differenziale

Prova dei differenziali: come rendere più sicure la casa e l'azienda con il test differenziale

Trecentomila.

Questo è il dato rilevato dall’Associazione Italiana di Elettrotecnica ed Elettronica (AEI), riferito al numero degli incidenti elettrici che ogni anno si verificano in Italia, da lievi scosse elettriche a incendi devastanti. Nel 30% dei casi sono incidenti causati da anomalie negli interruttori differenziali

Si può abbassare questo numero? Sì, attraverso la prova, cioè il test, degli interruttori differenziali.

Come funzionano gli interruttori differenziali?

Facciamo un passo indietro e capiamo innanzitutto come funzionano i differenziali.

L’interruttore differenziale, definito anche “salvavita”, è un dispositivo di sicurezza obbligatorio che si trova nel quadro elettrico.

Spesso il differenziale si accoppia all’interruttore magnetotermico, formando un dispositivo unico, il differenziale magnetotermico, che garantisce la protezione completa delle persone e dell’impianto.

L’interruttore differenziale protegge le persone da shock elettrici, mentre il magnetotermico protegge l’impianto da cortocircuiti e sovraccarichi.

I differenziali monitorano costantemente la corrente elettrica che entra ed esce dai circuiti. Se rilevano una differenza tra la corrente in ingresso e quella in uscita, interrompono subito il flusso, perché significa che c’è una perdita di corrente in atto. Interrompendo il flusso, si impedisce alla corrente elettrica fuoriuscita di raggiungere una persona o causare incendi.

L’interruttore differenziale deve quindi agire prontamente, entro il tempo di intervento differenziale, cioè il lasso di tempo entro cui rileva la perdita di corrente nel circuito e interrompe l’alimentazione elettrica. Che deve essere di pochissimi millisecondi.

Per garantire che i differenziali funzionino correttamente e reagiscano in pochi millisecondi, bisogna eseguire periodicamente il test differenziale.


Lo strumento per la prova dei differenziali: funzionamento e caratteristiche

Per testare i differenziali si usa lo strumento di prova differenziale. Questo simula la dispersione di corrente, mettendo alla prova la reattività dell’interruttore differenziale.

Tutti gli strumenti di prova differenziale devono essere conformi alle norme vigenti, come la IEC 61557-6, che specifica le caratteristiche necessarie che lo strumento deve avere. Eccone quattro fondamentali.

  • Precisione: deve rilevare le perdite di corrente con un alto grado di precisione.
  • Affidabilità: deve fornire risultati costanti e affidabili su un ampio range di situazioni operative.
  • Sicurezza: deve essere costruito in modo da garantire la sicurezza dell’operatore.
  • Ergonomia: deve essere costruiti in modo ergonomico, per semplificare l’uso da parte dell’operatore.

Come eseguire il test su un interruttore differenziale con il tester

Dopo aver visto che cosa fa e quali sono le caratteristiche principali dello strumento che si usa per il test differenziale, vediamo quali sono i passaggi da rispettare.

1. Preparazione

Bisogna assicurarsi che l’apparecchio su cui si sta per eseguire il test sia spento, non alimentato dalla corrente, per operare in sicurezza.

2. Collegamento

Durante questa fase, si collega lo strumento al differenziale. In particolare si collegano due fili: uno al terminale di ingresso dell’interruttore e l’altro al terminale di uscita.

3. Impostazione

Arrivati a questo punto, si imposta lo strumento di prova differenziale sulla corrente di guasto che si vuole testare.

4. Esecuzione del test

Ora si attiva lo strumento, che invierà una corrente di guasto simulata attraverso il differenziale, causando lo scatto, se l’interruttore funziona correttamente.

5. Verifica e ripristino

Dopo essersi accertati che il differenziale funziona, si può riportare l’interruttore alla sua posizione originale e scollegare lo strumento.


La differenza tra la prova strumentale alla corrente “ldn” e la prova di non intervento

La prova strumentale alla corrente “ldn” e la prova di non intervento sono due metodi diversi per testare se il differenziale funziona.

  • Prova strumentale alla corrente “ldn”

“ldn” è un’abbreviazione che sta per “Leakage to Neutral”, termine che si riferisce alla corrente che si perde verso il neutro o verso terra. Di fatto, è la corrente di dispersione che abbiamo nominato in precedenza. E la prova strumentale alla corrente “ldn”, in sostanza, è il metodo che abbiamo mostrato nel paragrafo precedente, per cui si usa lo strumento di prova differenziale, simulando una corrente di guasto che passa dall’interruttore. Se il differenziale funziona, interrompe subito il flusso di corrente, emettendo il suono di uno scatto.

  • Prova di non intervento

La prova di non intervento, invece, verifica che l’interruttore si attivi solo quando necessario. In sostanza, questa prova verifica che l’interruttore resti attivo solo in presenza di guasto, evitando interruzioni non necessarie.


Come eseguire il test su un interruttore differenziale con il pulsante “T”

La prova del differenziale si può eseguire anche senza strumento, premendo il pulsante “T”. Ecco i passaggi.

1. Preparazione

Prima di tutto, dobbiamo sempre assicurarci di staccare la corrente dal quadro elettrico.

2. Localizzazione del pulsante “T”

Sulla parte frontale dell’interruttore differenziale, cerchiamo il pulsante contrassegnato con la lettera “T”, che sta per “test”.

3. Esecuzione

Ora, premiamo il pulsante “T”. Questo dovrebbe fare scattare l’interruttore, interrompendo il flusso di corrente.

4. Verifica e ripristino

Se abbiamo sentito il suono dello scatto dopo aver premuto il pulsante “T”, allora l’interruttore funziona correttamente dal punto di vista meccanico, e possiamo riportare il differenziale nella sua posizione originale, ripristinando il flusso di corrente.


 

ATTENZIONE:

Premendo il tasto “T”, si verifica solo se il differenziale funziona in modo corretto dal punto di vista meccanico.

Questa prova non garantisce che l’interruttore stia funzionando correttamente anche dal punto di vista elettrico. Per un controllo completo, bisogna sempre eseguire il test con lo strumento.


Ogni quanto fare la prova dei differenziali

La prova dei differenziali dovrebbe essere eseguita almeno una volta ogni sei mesi.

In ambienti con un elevato rischio di shock elettrico, però, si consiglia sempre di eseguire la prova con più frequenza. Una volta al mese, ad esempio.

In sostanza, la periodicità del test varia a seconda del tipo di impianto e del suo utilizzo. Per questo motivo bisogna sempre consultare un elettricista specializzato, che saprà consigliare la frequenza giusta per eseguire i test differenziali.


Il registro delle prove differenziali: dove e come tenere traccia dei test

Tenere traccia di tutte le prove eseguite sui differenziali è molto importante, perché dimostra che l’impianto è stato sottoposto a regolari controlli e manutenzioni.

E dove si può tenere traccia dei test differenziali?

Su un registro cartaceo o digitale, da conservare in un luogo sicuro e facilmente accessibile.

In particolare, sul registro si devono annotare questi dati:

  • i risultati delle prove differenziali;
  • le date precise in cui sono state effettuate;
  • gli eventuali interventi di manutenzione eseguiti.

 

Abbassare il numero degli incidenti elettrici che ogni anno si verificano nelle nostre case e nei luoghi dove lavoriamo è possibile. 

Si può partire dalla prova dei differenziali, elementi chiave di un impianto elettrico a norma.

Perché non ci scrivi? Possiamo aiutarti a rendere subito più sicure la tua casa o la tua azienda.

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