Smart home o casa domotica: qual è la scelta migliore?

Smart home o casa domotica: qual è la scelta migliore?

Meglio una smart home o una casa domotica? 

Entrambe sono intelligenti. La loro tecnologia, infatti, semplifica le nostre vite, automatizzando le azioni domestiche. In più ci fa risparmiare tempo ed energie, risparmio che si riflette anche in bolletta e dal punto di vista energetico, quindi come facciamo a decidere?

Non esiste una risposta giusta a priori.

Possiamo però orientarti verso la decisione che è giusta per te, che si adatti alla tua vita quotidiana. Ecco come:

  1. Partiremo dalle differenze strutturali tra smart home e casa domotica, per capire come funzionano nel dettaglio.
  2. Passeremo poi a un confronto onesto in dieci domande tra le due tecnologie, senza parteggiare per la smart home o per la casa domotica, ma confrontando le caratteristiche principali di entrambe.
  3. Infine, daremo cinque consigli utili, ricavati dalle nostre esperienze, da tenere sempre in considerazione prima di scegliere tra smart home e casa domotica. 

Che cos’è una smart home?

La smart home è un ecosistema formato da dispositivi singoli, come elettrodomestici, lampadine, termostati, interruttori, prese e telecamere, ad esempio. Questi dispositivi possono avere integrato un modulo Wi-Fi oppure essere dotati di un hub o di un gateway per connettersi a internet. Ogni dispositivo ha poi un proprio sistema operativo e una propria applicazione, attraverso cui possiamo regolare e controllare le loro funzioni.

Non c’è quindi  bisogno di nessun intervento, di nessuna opera muraria, basta semplicemente acquistare i dispositivi smart, avere una buona connessione internet, connetterli alla rete e gestirli tramite smartphone, PC o tablet, per avere automatizzate alcune funzioni della nostra casa.

Attenzione però: avendo ogni dispositivo il proprio sistema operativo e la propria applicazione, i dispositivi non dialogano tra loro. Inoltre, senza smartphone, o qualsiasi altro dispositivo come tablet o PC, e una connessione internet, i dispositivi smart non possono funzionare.

Cosa vuol dire casa domotica?

A differenza della smart home, dove i singoli dispositivi smart non dialogano tra loro, la casa domotica è dotata di un sistema cablato in cui i dispositivi smart dialogano e lavorano insieme.

All’interno dell’impianto elettrico abbiamo infatti un cavo BUS che collega fisicamente i dispositivi, creando una rete in modo che questi possano dialogare e lavorare insieme. Il cavo BUS collega inoltre i dispositivi alla centralina di controllo, il cuore dell’impianto, che controlla tutti i dispositivi, facendo in modo che integrino le funzioni domestiche.

Di preciso, però, come dialogano i dispositivi tra loro? 

Tramite un protocollo di comunicazione, spesso attraverso lo standard KNX (Konnex), certificato a livello mondiale, che permette di far comunicare tra loro anche dispositivi prodotti da aziende diverse.

Inoltre, perché questi dispositivi si mettano all’opera, automatizzando le azioni che desideriamo, non hanno bisogno solo di parlare la stessa lingua, ma devono attivarsi anche altri due elementi fondamentali: i sensori e gli attuatori.

I sensori ricevono e riconoscono gli stimoli esterni, come i sensori di temperatura, che rilevano il cambiamento della temperatura, o i sensori di presenza che rilevano la presenza delle persone in una stanza, per esempio. I sensori elaborano questi eventi e richiedono l’intervento degli attuatori, che attuano le azioni richieste. 

I sensori e gli attuatori si attivano solo se abbiamo preimpostato delle istruzioni precise, che facciano capire loro come devono comportarsi quando si verifica una situazione specifica.

Ecco un esempio pratico: il sensore di temperatura riconosce il cambiamento di temperatura e invia la richiesta di intervenire all’attuatore con l’accensione del riscaldamento, solo se noi li abbiamo preimpostati per agire in questo modo.

L’ultimo elemento che completa l’impianto domotico è l’interfaccia utente, che ci permette di impostare i parametri dell’impianto.

L’interfaccia può essere un touch panel installato direttamente in casa oppure possiamo usare il nostro smartphone o il tablet per monitorare ogni funzione. I dati raccolti poi vengono archiviati su server di proprietà dell’utente.

Anche se possiamo controllare le funzioni da remoto, la domotica in casa funziona anche senza internet, perché parliamo di un sistema integrato nell’impianto elettrico, dove la centralina controlla i dispositivi e le loro funzioni tramite l’energia elettrica.

Smart home e casa domotica: dieci domande per un confronto onesto.

Dopo aver fatto chiarezza sulle differenze strutturali, per capire come funzionano la smart home e la casa domotica, possiamo mettere a confronto le caratteristiche principali dell’una e dell’altra tecnologia per cominciare a orientarci nella scelta.

 

Smart Home

Casa domotica

Abbiamo bisogno di opere murarie?

NO.

 

Basta installare singoli dispositivi per creare una casa intelligente, almeno nelle funzioni essenziali.

Sì.

 

Parliamo di un sistema cablato all’interno dell’impianto elettrico. 

Funziona senza internet?

NO.

 

Una buona connessione internet e lo smartphone sono essenziali per impostare, gestire e controllare i dispositivi smart e le loro funzioni.

Sì.

 

L’impianto domotico ha bisogno solo dell’energia elettrica per funzionare. La connessione internet serve solo se vogliamo gestire e controllare le funzioni dell’impianto da remoto.

È stabile?

Sì, ma attenzione.

 

Oggi gli standard di connettività delle reti wireless garantiscono molta più velocità e affidabilità rispetto al passato, ma la connettività wireless dei dispositivi smart rimane per sua natura più soggetta a interruzioni e sensibile a elementi fisici che intralciano il segnale, come i muri ad esempio, a differenza alla rete cablata. 

Sì.

 

L’impianto domotico è un sistema filare, cablato.

È presente un cavo BUS che collega i dispositivi e permette loro di funzionare, facendoli dialogare tra loro attraverso uno specifico protocollo di comunicazione. La stabilità della connessione è data proprio dalla presenza dei cavi che collegano i dispositivi, formando una rete di comunicazione. 

Possiamo personalizzare?

Sì, ma attenzione.

 

Possiamo personalizzare fino a un certo punto, perché dobbiamo sempre tenere presente i limiti dell’azienda produttrice dei dispositivi smart che abbiamo installato.

Sì.

 

Possiamo comunicare all’installatore e al programmatore le nostre preferenze riguardo le azioni da domotizzare. Loro si mobiliteranno per creare un impianto domotico su misura per i nostri bisogni.

I dispositivi comunicano tra loro?

NO.

 

Ogni dispositivo ha il proprio sistema operativo e un suo linguaggio specifico.

Spesso è necessaria un’applicazione per gestire e controllare ogni dispositivo che installiamo.

Sì.

 

I dispositivi comunicano all’interno dell’impianto, perché si tratta di un sistema integrato.

I dispositivi, collegati tramite un cavo BUS, dialogano attraverso un unico protocollo di comunicazione, solitamente il KNX, che permette loro di lavorare in sinergia.

Possiamo gestire i carichi?

Sì, ma con una precisazione.

 

In base alle impostazioni decise dal produttore, possiamo fare un elenco degli elettrodomestici a cui dare la priorità e monitorarli. 

Non abbiamo infatti la possibilità di impostare che si disattivino prima di superare la soglia massima che determina lo stacco del contatore.

Sì.

Possiamo decidere a quali elettrodomestici dare la priorità e quali si devono disattivare prima di superare la soglia massima, per evitare che il contatore si stacchi.

Possiamo creare degli scenari? E quanti ne possiamo creare?

 

Scenari: azioni programmate che si attivano simultaneamente con un unico comando.

Sì, ma attenzione.

 

Dobbiamo sempre tenere presente che la quantità di scenari e il modo di attivarli vengono decisi dalla casa produttrice del dispositivo.

Sì.

 

La domotica integrata in casa ci permette sempre di creare degli scenari, sia tramite comando sia in modo autonomo, cioè quando si verifica un evento, come un orario preimpostato.

Inoltre, sempre in accordo con il programmatore e l’installatore, possiamo creare una quantità pressoché infinita di scenari.

I dati vengono archiviati? 

Dove possiamo recuperarli?

Sì.

 

Possiamo recuperarli dal cloud, quindi dal server dell’azienda produttrice dei dispositivi che abbiamo installato.

Sì.

 

Possiamo recuperarli dal server di nostra proprietà, installato presso la nostra abitazione.

Possiamo vedere lo storico dei dati?

Sì, ma solo in parte.

 

Possiamo infatti vedere lo storico dei dati che ha impostato l’azienda produttrice.

Sì.

 

Possiamo vedere lo storico dei dati archiviati dal sistema secondo le nostre preferenze, perché siamo noi a decidere quali funzioni monitorare.

Come viene classificato l’impianto?

Installando i dispositivi smart, il livello dell’impianto rimane lo stesso di partenza, perché i dispositivi, anche se aggiungono funzioni intelligenti, non influiscono sull’impianto elettrico in sé.

Con il LIVELLO 3, che è il più alto stabilito dalla norma CEI 64-08, chiamato anche livello domotico, perché integra nell’impianto e gestisce almeno quattro funzioni domotiche, come ad esempio:

  • Antiallagamento
  • Antincendio
  • Controllo dei carichi
  • Gestione di serramenti, porte, portoni, cancelli.
  • Gestione di tapparelle, tende e coperture motorizzate.
  • Illuminazione
  • Impianto audio
  • Impianto antintrusione
  • Irrigazione
  • Monitoraggio dei flussi energetici
  • Rivelazione delle fughe di gas
  • Termoregolazione, cioè il riscaldamento invernale e la climatizzazione estiva.
  • Ventilazione meccanica 
  • Videosorveglianza

Cinque consigli utili prima di scegliere tra smart home e casa domotica.

Infine, arriviamo ai cinque consigli che secondo noi sono i più utili per decidere, perché si basano su dubbi e domande che in questi ultimi anni abbiamo incontrato spesso.

I singoli dispositivi smart hanno fasce di prezzo variabili, quindi sono più o meno accessibili, e oggi anche con i più economici possiamo realizzare una smart home che abbia almeno le funzioni intelligenti essenziali.

La domotica integrata in casa invece ha un prezzo molto più alto, che prevede un investimento di migliaia di euro.

La domanda che dobbiamo porci è quindi questa: quanto possiamo spendere?

Inoltre, sono inutili le ricerche su internet per stimare una spesa: non si può stabilire a priori quanto si spenderà per realizzare un’intera casa domotica, perché molto dipende anche da che cosa vogliamo domotizzare, quindi dalle nostre esigenze e dai nostri desideri.

Il consiglio è di rivolgersi sempre a professionisti che hanno esperienza certificata e comprovata nel campo della domotica integrata, gli unici in grado di stilare e proporre un preventivo dettagliato.

  • Portata dell’intervento

Stiamo costruendo, rifacendo casa da zero o comunque pensiamo di mettere mano all’intero impianto elettrico?

Se abbiamo in mente un intervento che ha una portata così grande, allora possiamo optare per la domotica integrata in casa.

Se, al contrario, stiamo pensando a un intervento più limitato, perché vogliamo domotizzare solo alcune funzioni domestiche, è meglio investire sui singoli dispositivi smart, senza intaccare l’intero impianto.

  • Bisogni reali

Quali e quante funzioni domestiche abbiamo davvero bisogno di automatizzare? 

La domotica integrata ha senza dubbio molti vantaggi: possiamo avere più controllo sui consumi e un conseguente risparmio in bolletta; possiamo impattare meno sull’ambiente e infine avere ogni tipo di comfort.

Ma dobbiamo pensare anche ai nostri bisogni reali e decidere quali e quanti sono gli automatismi che ci aiutano per davvero a semplificare il nostro vivere quotidiano. Altrimenti c’è il rischio di investire sulla domotica integrata e ritrovarsi con funzioni che potremmo usare solo i primi tempi.

  • Familiarità

È un dato di fatto che i dispositivi smart e la domotica integrata in casa ci semplificano la vita, ma quanto sappiamo usare queste tecnologie?

Siamo alle prime fasi di approccio oppure abbiamo una conoscenza più navigata? 

Se ci stiamo avvicinando a queste tecnologie per la prima volta, la soluzione migliore sarebbe quella di familiarizzare con i singoli dispositivi smart, poi, in futuro investire sulla domotica integrata in casa.

  • Conservare i dati

Quante volte ci capita di dare il nostro consenso quasi in automatico per il trattamento dei dati personali? Quasi sempre. 

Anche quando si tratta di scegliere tra realizzare una smart home o una casa domotica parliamo di dati personali

In particolare la questione riguarda i luoghi dove i nostri dati saranno conservati.

Nel caso della smart home, i dati verranno archiviati sui server dell’azienda produttrice dei dispositivi smart. Nel caso della domotica integrata in casa, invece, i dati rimangono a noi, perché archiviati sul server di nostra proprietà, installato presso la nostra abitazione.

Quindi, è utile fare anche questa riflessione: vogliamo che i nostri dati vengano archiviati e conservati su server di terze parti, senza averne il pieno controllo, o su un server di nostra proprietà?

Ed è una questione importante, perché parliamo di un archivio di dati che terrà traccia di tutto ciò che faremo in casa nostra.

Conclusione

Ci siamo, siamo arrivati alla fine, quindi: smart home o casa domotica?

Se la strada da prendere adesso ti sembra più chiara o se hai ancora più dubbi di prima, qui puoi chiedere l’intervento di un esperto.

 

Menu