Il fotovoltaico conviene? Una guida pratica alla scelta consapevole

Il fotovoltaico conviene? Una guida pratica alla scelta consapevole.

Una delle domande più difficili a cui rispondere quando si parla di fotovoltaico è: il fotovoltaico conviene? 

Per questo abbiamo creato una guida che aiuti a rispondere e che mostri in modo semplice e chiaro tutto, ma proprio tutto, quello che bisogna sapere e fare prima di installare un impianto fotovoltaico. E capire così se è la soluzione migliore per noi.

I consumi energetici

Per capire se il fotovoltaico conviene o no, bisogna prima calcolare i consumi energetici annuali, che dipendono da alcune variabili. Ecco alcune delle principali:

  • Caratteristiche dell’abitazione
  • Dimensione del nucleo familiare
  • Abitudini di consumo in atto

Se vogliamo installare un impianto fotovoltaico, dobbiamo consumare almeno 2500 kWh (kilowattora) all’anno.

Ma perché è così importante tenere conto dei consumi energetici annuali? Perché conoscendo i consumi energetici annuali di un nucleo familiare, l’installatore individuerà la giusta dimensione dell’impianto fotovoltaico, cioè la potenza che i pannelli solari dovranno generare per soddisfare il fabbisogno energetico dell’edificio.

Le abitudini domestiche

Una volta analizzati i consumi, bisogna analizzare le abitudini domestiche di chi vuole installare l’impianto, affinché possa scegliere la soluzione migliore per la propria casa. Non tutti gli impianti fotovoltaici infatti sono uguali, ad esempio: è meglio installare un impianto fotovoltaico con accumulo o senza?

Ecco qualche domanda per capire verso quale soluzione andare: 

  • Quali sono gli orari in cui si è a casa e, di conseguenza, si usano di più gli elettrodomestici?
  • Ci sono elettrodomestici accesi tutto il giorno?

Per chi rientra a casa solo a fine giornata, l’impianto fotovoltaico con sistema di accumulo, ad esempio, può essere la soluzione ideale, perché le batterie accumulano l’energia prodotta durante il giorno per essere usata la sera.

L’impianto giusto

Proprio perché non tutti gli impianti sono uguali, a seconda delle esigenze delle persone e del fabbisogno energetico dell’edificio, possiamo scegliere tra quattro tipologie:

  • Grid connected
  • Off-grid
  • Con accumulo
  • Plug & Play

Grid connected

L’impianto fotovoltaico è connesso alla rete elettrica nazionale e quando non riesce a produrre l’energia elettrica necessaria a soddisfare il fabbisogno energetico richiesto, preleva l’energia dalla rete.

Quando invece produce energia in eccesso, il surplus viene trasferito alla rete elettrica nazionale o accumulato nel sistema di accumulo integrato per un utilizzo futuro.

Off-grid (chiamato anche stand alone o a isola)

L’impianto fotovoltaico non è connesso alla rete elettrica nazionale, è completamente autonomo e garantisce l’indipendenza energetica.

Tutta l’energia prodotta viene immagazzinata in batterie e destinata all’autoconsumo, siccome l’impianto off-grid non prevede che vengano immessi kW di energia in rete.

Generalmente, la maggior parte degli impianti fotovoltaici sono connessi alla rete elettrica nazionale, solo in casi eccezionali si opta per gli off-grid.

Quando?

  • Quando l’edificio si trova in zone molto remote, dove la fornitura di energia elettrica non arriva.
  • Quando è svantaggioso collegarsi alla rete elettrica nazionale dal punto di vista economico.
  • Quando il fabbisogno energetico dell’edificio può essere interamente soddisfatto dall’impianto fotovoltaico, senza doversi rifornire dalla rete elettrica nazionale.

Con accumulo 

È un impianto fotovoltaico dotato di accumulatori, chiamati anche sistemi di storage, cioè batterie integrate all’impianto che immagazzinano l’energia prodotta

Le batterie accumulano l’energia in modo da poterla utilizzare in autoconsumo differito nei momenti di bisogno, ad esempio quando non c’è la luce del sole, come la sera. Una volta raggiunta la capienza massima, l’energia in eccesso viene immessa nella rete elettrica nazionale.

Plug & Play

È un impianto fotovoltaico che ha una potenza inferiore ai 3,5 kW

I pannelli sono di piccole dimensioni e si possono installare sui balconi, in giardino, sulle pareti esterne di un edificio e sulle recinzioni.

Com’è fatto?

  • Ha uno o più moduli fotovoltaici di potenza pari o inferiore ai 3,5 kW,
  • un micro inverter che converte la corrente continua in alternata,
  • un telaio di supporto e staffe di fissaggio
  • e un cavo per il collegamento alla presa elettrica.

Come funziona?

Dall’inglese “collega e utilizza”, si inserisce la spina nell’impianto di casa e la corrente viene immessa in circolo per essere usata.

Nonostante il collegamento sembri semplice, contattiamo sempre un elettricista che valuti se è possibile installarlo e come.

Il dimensionamento 

Qual è la potenza giusta che serve all’impianto fotovoltaico?

3 kW? 6 kW? 10 kW? O anche di più?

Per far sì che l’impianto fotovoltaico renda in modo ottimale, bisogna dimensionarlo, cioè individuare la potenza complessiva che serve ai pannelli fotovoltaici per soddisfare il fabbisogno energetico totale dell’edificio.

In questo caso, parliamo di utenti che non hanno ancora installato l’impianto, quindi su cosa possiamo basarci per stabilire il giusto dimensionamento? Sulle abitudini e sui consumi dell’utente (singolo, famiglia o azienda), analizzando:

  • Quali sono i consumi.
  • Quando avvengono, se di giorno o di notte.
  • Con quale frequenza.

Gli spazi

Per capire se l’impianto fotovoltaico conviene o no, bisogna valutare gli spazi. Generalmente si individuano tre aree dove installare il fotovoltaico:

  • Sul tetto.
  • Sulla facciata di un edificio.
  • A terra.

Bisogna però chiedersi se abbiamo abbastanza spazio. Un impianto fotovoltaico infatti occupa una superficie variabile a seconda della potenza totale e del rendimento dei singoli pannelli. Bisogna quindi

calcolare prima la potenza totale di cui abbiamo bisogno per capire quanto spazio occuperà l’impianto. 

Facendo una stima, per ogni 1000 W di potenza occorrono circa 3-4 moduli fotovoltaici.

FOCUS sul tetto: le caratteristiche ottimali per installare il fotovoltaico

Prima di installare un impianto fotovoltaico, bisogna valutare com’è fatto il tetto e se è adatto all’installazione dei pannelli fotovoltaici.

Vediamo quali caratteristiche devono avere i tetti:

  • Il tetto deve essere in buone condizioni. Questo significa che non devono esserci problemi di alcun tipo, compresi quelli strutturali, che potrebbero compromettere la sicurezza dell’impianto.
  • Dobbiamo chiederci se il tetto abbia una superficie abbastanza estesa da poter ospitare i pannelli fotovoltaici.
  • Il tetto deve essere adatto a sostenere il peso dell’impianto.
  • Bisogna tenere conto delle diverse tipologie di tetti: i tetti a falde sono inclinati, quindi bisogna creare una struttura portante per l’impianto, mentre i tetti piani non lo sono, e per questo hanno bisogno di una struttura inclinata per rialzare i moduli.

L’orientamento dei pannelli

Bisogna disporre i pannelli fotovoltaici secondo una corretta esposizione e inclinazione della superficie rispetto alla luce del sole.

I pannelli si orientano principalmente verso sud, cioè verso i raggi del sole. Anche orientati verso sud-est e sud-ovest il rendimento sarà comunque buono, leggermente inferiore ma buono.

Bisogna invece evitare di orientarli a nord, perché il rendimento cala vertiginosamente.

Per quanto riguarda l’inclinazione, i pannelli fotovoltaici si possono inclinare dai 10 ai 35 gradi.

Gli ombreggiamenti

Premesso che il fotovoltaico produce sempre, bisogna però sottolineare che produce di più con la luce diretta del sole, di meno in ombra o con condizioni meteo avverse.

È quindi meglio evitare di posizionare i pannelli in zone d’ombra e verificare che nelle vicinanze non ci siano degli elementi che facciano ombra sui pannelli, come i camini o gli alberi.

I vincoli paesaggistici

Un’altra questione da affrontare, che ci permette di capire se conviene installare un impianto fotovoltaico è questa: ci sono vincoli paesaggistici che possono ostacolare l’installazione dei pannelli fotovoltaici? 

Il vincolo paesaggistico tutela le aree e gli immobili che hanno una rilevanza storica o ambientale, proteggendoli da tutto ciò che potrebbe danneggiarli, come, appunto, installare dei pannelli sul tetto di un edificio storico.

Prima di installare un impianto fotovoltaico, bisogna quindi verificare che non ci siano dei vincoli paesaggistici che interessino l’edificio o l’area dove vogliamo installare l’impianto.

Le autorizzazioni necessarie

In alcuni casi, prima di installare l’impianto fotovoltaico, bisogna chiedere il permesso agli enti preposti, tramite apposite autorizzazioni.

Ecco le principali:

  • Comunicazione al Comune
  • Procedura Abilitativa Semplificata (PAS)
  • Autorizzazione Unica (AU)

Comunicazione al comune

Se si tratta di un impianto fotovoltaico domestico di piccole dimensioni, intorno ai 3 kW ad esempio, basta fare comunicazione preventiva al comune, e presentare la comunicazione di inizio lavori e la relazione dettagliata firmata dal progettista.

Questi impianti, però, devono avere queste caratteristiche:

  • I pannelli non devono alterare l’estetica dell’edificio o dell’area in cui vengono installati.
  • I pannelli devono avere la stessa inclinazione e lo stesso orientamento della falda, se installati sul tetto.
  • La superficie dell’impianto non deve superare quella del tetto, se viene installato su un edificio.
  • L’edificio o l’area in cui viene installato l’impianto non deve ricadere nel campo di applicazione del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.

PAS: Procedura Abilitativa Semplificata

Per gli impianti che hanno una potenza che raggiunge i 20 kW, bisogna aggiungere la Procedura Autorizzativa Semplificata (PAS)

Questo documento deve essere presentato al Comune almeno 30 giorni prima dell’inizio dei lavori e deve essere accompagnato dalla relazione dettagliata firmata dal progettista e dagli elaborati progettuali che attestino che il progetto è compatibile con gli strumenti urbanistici, i regolamenti edilizi, le norme di sicurezza e le norme igienico-sanitarie vigenti.

Trascorsi i 30 giorni dalla presentazione, senza riscontri o notifiche da parte del Comune, è possibile iniziare i lavori.

AU: Autorizzazione Unica

Per gli impianti che superano i 20 kW, bisogna presentare l’Autorizzazione Unica.

L’Autorizzazione Unica viene rilasciata dalla Regione, o dalle Province delegate, al termine di un procedimento unico svolto nell’ambito della Conferenza dei Servizi, dove partecipano tutte le amministrazione interessate e che dura 90 giorni al massimo.

I tempi di allaccio alla rete

Installando un impianto fotovoltaico, non si risparmia da subito in bolletta. Una volta installato, infatti, non si può usare subito l’energia elettrica prodotta dai pannelli, perché bisogna attendere che venga allacciato alla rete.

L’allaccio richiede un’attesa che va dai 60 ai 90 giorni e durante questo periodo non si può usare l’impianto.

La durata dell’impianto

Dato che parliamo di un investimento importante, è lecito domandarsi: quanto dura l’impianto?

Un impianto fotovoltaico dura in media 25 anni.

Nello specifico, ecco quanto durano le sue componenti principali

  • i pannelli fotovoltaici 
  • l’inverter 
  • le batterie di accumulo

Pannelli fotovoltaici

I pannelli fotovoltaici durano dai 25 ai 30 anni. La durata non si riferisce solo al periodo di tempo in cui i pannelli producono energia, ma anche e soprattutto al periodo di tempo in cui l’energia prodotta e il risparmio collegato coprono i costi di esercizio e di manutenzione dell’impianto.

In pratica i pannelli fotovoltaici si sostituiscono quando il livello di efficienza si è abbassato così tanto che utilizzarli non è più conveniente.

Le prestazioni energetiche dei pannelli fotovoltaici non calano in modo drastico da un giorno all’altro ma gradualmente. Parliamo di una percentuale minima annuale, tra 0.5% e 1% circa ogni anno, arrivando in media al 75%-80% della potenza nominale quando raggiungono i 25 anni di età.

Inverter

Gli inverter sono il cuore pulsante dell’impianto fotovoltaico, perché convertono l’energia solare raccolta dai pannelli, trasformandola da corrente continua in corrente alternata, usata poi dall’impianto elettrico. In genere, dopo 7-8 anni gli inverter cominciano ad avere un calo di rendimento.

Batterie di accumulo

L’impianto fotovoltaico può essere dotato di sistemi di accumulo, come le batterie, che immagazzinano l’energia generata dai pannelli perché possa essere sfruttata in un secondo momento. La durata delle batterie di accumulo dipende dal numero di cicli di carica.

Una delle cause maggiori che incide sul deterioramento è infatti la sovraccarica: più continuiamo a fornire corrente anche quando la batteria è carica, più riduciamo la sua durata. 

In media, la durata di una batteria di accumulo si aggira intorno ai 10 anni e 7000 cicli di carica circa.

Monitoraggio e manutenzione

Se decidiamo di installare un impianto fotovoltaico, non dobbiamo abbandonarlo a sé stesso, dobbiamo monitorarlo e fare manutenzione con regolarità. Solo così possiamo permettere all’impianto fotovoltaico una vita lunga e prestazioni energetiche efficienti.

Monitoraggio

Il monitoraggio ci permette di conoscere in tempo reale la quantità di energia prodotta dall’impianto, così che possiamo capire se sta funzionando correttamente. Di conseguenza, ci permette di intervenire tempestivamente laddove si presentino dei guasti o malfunzionamenti improvvisi.

Manutenzione ordinaria

Bisogna effettuare la manutenzione dell’impianto fotovoltaico almeno una volta l’anno. Questa comprende la pulizia e il controllo dei componenti dell’impianto.

Smaltire i pannelli

I pannelli di oggi sono realizzati in silicio, materiale riciclabile e non tossico e vengono smaltiti come RAEE: Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. A seconda della tipologia dei pannelli, parliamo di RAEE domestici o RAEE professionali.

RAEE domestici

Sono pannelli che hanno una potenza nominale inferiore a 10 kW e devono essere portati al Centro di Raccolta RAEE del Comune di residenza.

RAEE professionali

Sono pannelli che hanno una potenza nominale uguale o superiore a 10 kW. In questo caso, devono essere consegnati dai soggetti autorizzati a un impianto presente nell’elenco del Centro di Coordinamento RAEE.

Gli incentivi 

Di quali incentivi può beneficiare chi installa un impianto fotovoltaico? Parliamo di detrazioni fiscali e delle agevolazioni che derivano dallo scambio sul posto.

Detrazione fiscale

Acquistando un impianto fotovoltaico, si può beneficiare di una detrazione fiscale del 50%, perché rientra nella normativa che regola le ristrutturazioni edilizie.

Scambio sul posto

Anche lo scambio sul posto è un’agevolazione prevista dallo Stato.

Lo scambio sul posto permette di immettere l’energia in eccesso che è stata prodotta durante la giornata dall’impianto fotovoltaico nella rete elettrica. In questo modo gli utenti possono usufruirne nei momenti in cui c’è maggiore richiesta ma meno produzione, come di sera.

Come funziona?

Durante il giorno l’impianto produce energia pulita: una parte viene direttamente consumata, l’altra viene immessa nella rete, passando dal contatore alla rete pubblica.

Quando il sole tramonta, e di conseguenza l’impianto fotovoltaico non è più in grado di soddisfare autonomamente i bisogni del consumatore, l’energia viene prelevata dalla rete pubblica. Il GSE (Gestore Servizi Elettrici) verifica quanta energia è stata prelevata e quanta immessa, attraverso le letture automatiche del contatore, e stabilisce un rimborso per l’utente.

 

Scegliere di installare un impianto fotovoltaico non è semplice, è un investimento importante dal punto di vista economico e abbiamo visto quanto c’è da sapere, e da fare, per capire se il fotovoltaico è davvero la soluzione giusta per noi.

Arrivati qui, se hai capito che il fotovoltaico ti conviene, puoi scriverci per chiedere un preventivo. Altrimenti, se hai ancora qualche dubbio da sciogliere o qualche domanda da fare, puoi parlare con un nostro esperto.

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